Quello di Bagnara Calabra è il primo torrone Igp per le varietà Martiniana e Torrefatto glassato.
Documenti di archivio riportano che già nel 1700 i monaci dell’abbazia di Bagnara erano esperti nella preparazione di dolci, soprattutto torroni, chiamati martiniani. La prima fabbrica di torrone in Calabria è stata fondata a Bagnara nella metà del 1800 da Francesco Antonio Cardone; ma il dolce torrefatto era già una specialità di famiglia, infatti la ricetta era stata portata dalla Spagna dai suoi stessi antenati, almeno un secolo prima. L’arte del torrone di Bagnara è stata tramandata di generazione in generazione; nel 1895 l’azienda diventò fornitrice ufficiale della Casa Reale; ed ancora oggi il marchio è una garanzia di qualità.
Il Torrone di Bagnara ha ricevuto la denominazione Igp nel 2014. Questo tipico dolce natalizio si presenta, a secondo della copertura, in due versioni: Martiniana (copertura con zucchero in grani) Torrefatto glassato (copertura con cacao amaro). Friabile e #croccante, al palato la dolcezza dell’impasto è bilanciata dal sapore delle mandorle tostate e da una netta sensazione di brulé con leggero retrogusto speziato.
Il prodotto è ottenuto con una serie di modalità descritte accuratamente nel disciplinare, che prevedono passaggi precisi nella cottura e nella lavorazione di miele, zucchero e mandorle non pelate tostate, l’uso di cannella e chiodi di garofano in polvere e le due diverse coperture.
Uno degli abbinamenti più tipici nelle zone di produzione vede affiancare a questo dolce il vino passito di uve Zibibbo coltivate nei tipici terrazzamenti detti armacie. I marchi del Torrone di Bagnara sono distribuiti su tutto il territorio nazionale, in Canada e Usa.
L’altra Calabria
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Archivio mensile:novembre 2017
Mario Caligiuri presenta a Lugano il suo nuovo libro su Intelligence e Magistratura
Catanzaro, tra calcio e legalità
Catanzaro ⚽ Un’iniziativa, alquanto lodevole, voluta del presidente del Catanzaro Calcio, Floriano Noto.
In occasione del derby Catanzaro-Cosenza (posticipato a domenica 19 novembre, con inizio alle 14:30) i ragazzi dell’Istituto Comprensivo «Bonaventura Zumbini» di Cosenza (accompagnati dai loro docenti) saranno ospiti, già dal primo mattino, dell’Us Catanzaro. Appuntamento, dunque, al Parco della Biodiversità, dove ad accoglierli troveranno i loro coetanei, studenti catanzaresi dell’Istituto Giovanni Patàri. Il programma prevede una visita guidata al Musmi, una passeggiata nell’area verde e poi il pranzo.
Dopodiché, tutti allo stadio Ceravolo (con ingresso omaggio nel settore Tribuna Est), ognuno a tifare per la propria squadra del cuore. Nell’ambito di questo progetto (Educazione alla Legalità) è altresì prevista l’«ora di lezione» – a cura di alcuni funzionari della Questura del capoluogo calabrese – sul tema «Rispetto delle regole con particolare riferimento a quelle sportive». «Penso che da Catanzaro», ha detto l’ing. Noto, «partirà un bellissimo messaggio di socializzazione e aggregazione». Dopotutto, il calcio dovrebbe servire anche a questo nobile intento: a fraternizzare, al di là dei campanilismi, ma soprattutto a educare e creare nuove coscienze! Vincenzo Pitaro
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