Catanzaro. Il nuovo questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, ha incontrato questa mattina i giornalisti, affiancata dal nuovo capo della Digos, Fabio Gennari, e dal commissario capo, Antonio Trotta, anch’egli appena insediato nelle sue funzioni.
Napoletana, la dottoressa Di Ruocco è stata questore di Rovigo e di Teramo e, per quattro anni, ha ricoperto il ruolo di funzionario presso l’ufficio ispettivo del Ministero dell’Interno. «Sono qui per servire questa città e l’intera provincia di Catanzaro e per garantire a tutti i cittadini il bene più prezioso: la sicurezza», ha detto durante la conferenza-stampa. «I cittadini possono fidarsi di noi, devono collaborare aiutandoci a far rispettare le regole. I nostri uffici sono sempre aperti per ogni tipo di segnalazione».
Decisiva, dunque, secondo quanto emerso dalla conferenza-stampa, sarà l’azione di coordinamento che il nuovo questore ha in animo di predisporre con le forze dell’ordine. Su questo fronte, infatti, già si pensa alla creazione di una sala operativa interconnessa per favorire il lavoro degli uomini impegnati sul territorio e per facilitare lo scambio di informazioni.
La dottoressa Amalia Di Rocco, poi, ha anche fatto sapere di avere avuto un incontro col procuratore capo della Repubblica, Nicola Gratteri, senza però entrare nel merito degli obiettivi che si sono prefissati. «È un magistrato capace, molto conosciuto e stimato», ha detto. «Al momento, la città di Catanzaro ha il meglio, sotto il profilo della magistratura inquirente e degli investigatori».
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Bologna, presentato il nuovo libro di Gratteri e Nicaso
Bologna. Presentato in prima nazionale, a Bologna – presso la Cappella Farnese di Palazzo D’Accursio – il nuovo libro «Padrini & Padroni» (edito da Mondadori), scritto a quattro mani dal Procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, col giornalista e scrittore Antonio Nicaso, uno dei massimi esperti a livello internazionale di ‘ndrangheta e altre organizzazioni criminali.
I lavori – aperti dal saluto del sindaco di Bologna, Virginio Merola – sono stati introdotti da Giulia Di Girolamo, consigliera con delega alla legalità del Comune capoluogo emiliano, ente che ha promosso l’evento in collaborazione con Caracò Editore e con l’associazione antimafia «Cortocircuito».
Il dibattito è stato moderato dal giornalista Giuseppe Baldessarro, della redazione bolognese del quotidiano «la Repubblica».
«La presentazione di questo nuovo volume di Gratteri e Nicaso, due autori illustri impegnati da anni in ambiti diversi sul fronte del contrasto alla criminalità organizzata e della promozione della cultura della legalità», ha fra l’altro detto nel suo intervento la consigliera bolognese Di Girolamo, «offre preziosi elementi di conoscenza e nuove chiavi di lettura di un fenomeno mafioso che, negli anni, ha saputo cambiare modi e metodi, adattattandosi anche al di fuori dei suoi tradizionali limiti territoriali. Un saggio, in pratica, che racconta come la ‘ndrangheta al tempo d’oggi si sia trasformata in classe dirigente». «Il Comune di Bologna», ha poi sottolineato la consigliera Di Girolamo, «ha risposto – a questa drammatica realtà – con l’attivazione di buone prassi amministrative, tra cui l’adozione di un piano triennale, favorendo la massima trasparenza e promuovendo vari percorsi al fine di rafforzare la diffusione di una cultura della legalità da contrapporre all’attività criminale».
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Bologna
Catanzaro, Gratteri ai vertici della Procura
Catanzaro. L’attuale Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sarà il nuovo capo della Procura della Repubblica del capoluogo calabrese, una delle DDA più importanti d’Italia, L’alto magistrato e saggista (nato a Gerace, nel 1958) ha appena ottenuto il parere favorevole dalla 5ª Commissione del CSM. Impegnato in prima linea contro la ‘ndrangheta, da moltissimi anni, Gratteri ha al suo attivo anche una vasta pubblicistica sul fenomeno. Tra i suoi più famosi volumi, scritti a quattro mani col giornalista e scrittore calabrese Antonio Nicaso, ricordiamo «Fratelli di sangue» (Pellegrini, 2007), «La malapianta» (Mondadori, 2010), «Male lingue» (Pellegrini, 2014) e «Oro bianco» (Mondadori, 2015).
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Il Quarto Potere, caposaldo della libertà
CATANZARO. «Il giornalista svolge un ruolo sempre più rilevante. La Stampa è un potere. E nessuno può disconoscere il valore dell’Informazione come caposaldo della libertà». L’on. Antonio Leone, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha aperto così – con questa saggia premessa – la sua relazione di base, tenuta nell’ambito dell’evento formativo organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, sul tema «Tra legalità declamata e legalità come valore fondante. Il ruolo dell’Informazione». Una vera e propria lectio magistralis, durante la quale il consigliere del Csm non ha tralasciato quasi nulla: dal diritto di cronaca al diritto dei cittadini di essere informati; dal ruolo molto importante che i media svolgono come educatori, alla cultura della legalità; dai rapporti tra Giustizia e organi d’Informazione ai processi mediatici, ecc.
Dopodiché, è stata la volta del magistrato Massimo Forciniti, anch’egli membro del Csm.
Questi, fra l’altro, ha trovato modo di soffermarsi anche sul concetto di libera Stampa in libero Stato, ribadendo che «la nostra libertà, la libertà di tutti i cittadini, dipende dalla libertà di Stampa».
Ai lavori, aperti dal presidente regionale dell’Odg, Giuseppe Soluri, hanno partecipato anche il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Raffaele Mazzotta; il procuratore aggiunto della DDA, Giovanni Bombardieri e il procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
Al tavolo della presidenza, anche il giornalista-pubblicista Natalino Bianco, presidente della Commissione Amministrativa dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Il compito di chiudere è poi toccato al procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.
Il suo lungo ed articolato intervento, come sempre brillante, è stato per lo più imperniato sulla riforma della legge che riguarda le intercettazioni (presentata dalla Commissione da lui presieduta) e sulle varie proposte di elaborazione delle normative vigenti sulla lotta alle mafie.
Vincenzo Pitaro
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