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Calabria, l’Odg solidale con Klaus Davi ed Enza Dell’Acqua

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Catanzaro. In una nota, diffusa poco fa, l’Ordine dei Giornalisti della Calabria, presieduto da Giuseppe Soluri, assume la sua ferma e decisa presa di posizione in seguito agli ultimi due casi d’intolleranza che hanno visto protagonisti – in regione – due operatori dell’Informazione. 
«Alcune zone della Calabria», sottolinea l’Odg, «stanno diventando sempre più “pericolose” per i giornalisti che cercano di approfondire le tematiche relative a vicende di criminalità organizzata o di rapporti perversi tra politica e ‘ndrangheta. Oggi a Filadelfia, nel Vibonese, Klaus Davi, che – per conto della televisione con la quale collabora – si era recato ad intervistare un presunto ‘ndranghetista, che potrebbe essere implicato nella scomparsa di un giovane, è stato aggredito dai familiari dell’uomo e costretto ad allontanarsi».
«Qualche giorno fa, invece, a Nicotera», prosegue la nota dell’Ordine, «la corrispondente de Il Quotidiano del Sud, Enza Dell’Acqua, cui già a marzo un assessore comunale aveva “consigliato” (non troppo amichevolmente) di non occuparsi pià di lui, è stata costretta a presentare una denuncia-querela nei confronti del Sindaco e di una assessora comunale ritenendo di essere l’obiettivo di una intemerata, non certo qualificante nei contenuti e nei termini, che era stata fatta in Consiglio comunale dal primo cittadino, e di una serie di considerazioni offensive che su un social network erano state vergate dalla delegata alla Cultura».
«Le due vicende, pur diverse», conclude la nota dell’Odg Calabria, «rappresentano un segnale preoccupante di intolleranza che si aggiunge ai tanti che hanno avuto come “bersaglio” – in passato – altri giornalisti. L’Ordine dei Giornalisti della Calabria esprime la più convinta solidarietà sia al collega Davi che alla collega Dell’Acqua per gli episodi che li hanno coinvolti, nella convinzione che le due vicende troveranno una risposta adeguata da parte di quanti sono chiamati a valutare le vicende denunciate».

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Il Quarto Potere, caposaldo della libertà

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CATANZARO. «Il giornalista svolge un ruolo sempre più rilevante. La Stampa è un potere. E nessuno può disconoscere il valore dell’Informazione come caposaldo della libertà». L’on. Antonio Leone, componente del Consiglio Superiore della Magistratura, ha aperto così – con questa saggia premessa – la sua relazione di base, tenuta nell’ambito dell’evento formativo organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Calabria, presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Græcia di Catanzaro, sul tema «Tra legalità declamata e legalità come valore fondante. Il ruolo dell’Informazione». Una vera e propria lectio magistralis, durante la quale il consigliere del Csm non ha tralasciato quasi nulla: dal diritto di cronaca al diritto dei cittadini di essere informati; dal ruolo molto importante che i media svolgono come educatori, alla cultura della legalità; dai rapporti tra Giustizia e organi d’Informazione ai processi mediatici, ecc.
Dopodiché, è stata la volta del magistrato Massimo Forciniti, anch’egli membro del Csm.
Questi, fra l’altro, ha trovato modo di soffermarsi anche sul concetto di libera Stampa in libero Stato, ribadendo che «la nostra libertà, la libertà di tutti i cittadini, dipende dalla libertà di Stampa».
Ai lavori, aperti dal presidente regionale dell’Odg, Giuseppe Soluri, hanno partecipato anche il procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Raffaele Mazzotta; il procuratore aggiunto della DDA, Giovanni Bombardieri e il procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
Al tavolo della presidenza, anche il giornalista-pubblicista Natalino Bianco, presidente della Commissione Amministrativa  dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Il compito di chiudere è poi toccato al procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri.
Il suo lungo ed articolato intervento, come sempre brillante, è stato per lo più imperniato sulla riforma della legge che riguarda le intercettazioni (presentata dalla Commissione da lui presieduta) e sulle varie proposte di elaborazione delle normative vigenti sulla lotta alle mafie.
Vincenzo Pitaro

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Quotidiani. «La Provincia di Cosenza». Soluri: «Una vicenda paradossale da risolvere al più presto!»

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Catanzaro. Sull’inaudito, inspiegabile caso che – da circa un mese, in Calabria – ruota attorno al quotidiano La Provincia di Cosenza (o, per meglio dire, attorno alla sua nuova proprietà editoriale) creando peraltro non pochi disagi ai giornalisti che vi lavoravano fin dalla nascita di questa testata, si registra una ferma e decisa presa di posizione da parte del Consiglio regionale dell’Ordine dei Giornalisti, presieduto dal dott. Giuseppe Soluri.
«Quanto sta accadendo a La Provincia di Cosenza sa di grottesco»,  dichiara il presidente Soluri. «Una vicenda che peraltro resta ancora insoluta, a distanza di quasi un mese. I fatti sono noti:  il giornale cambia direzione e, all’improvviso, anche sede della redazione, senza che i redattori (che fino al 31 luglio avevano materialmente garantito l’uscita del quotidiano, nonostante l’editore non avesse ancora provveduto a regolarizzare il loro rapporto contrattuale) ne sappiano nulla. Informati da terzi del cambio di sede, i redattori bussano alla porta della nuova redazione ma viene loro impedito l’ingresso. Fatti assurdi, anche soltanto nel loro sviluppo materiale, che vengono denunciati dai redattori e che determinano una dura presa di posizione del Sindacato Giornalisti della Calabria e anche un’interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle».
«Nel frattempo, La Provincia di Cosenza continua ad uscire sotto la firma del nuovo direttore responsabile e impaginata da nuovi redattori ingaggiati dalla nuova proprietà», spiega ancora il presidente Giuseppe Soluri. E aggiunge: «La vicenda, come detto, è grottesca. Ancor più se si considera che la nuova proprietà fa capo ad una azienda vitivinicola importante, conosciuta ed apprezzata (da poco entrata anche nel settore della sanità privata) e che non può avere alcun interesse a vedere offuscata la propria immagine a causa del nuovo impegno nel settore editoriale». «Mi auguro che questa vicenda paradossale trovi al più presto una soluzione ottimale», aggiunge il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri. «La Provincia di Cosenza è un giornale giovane che ha bisogno di recuperare spazi di mercato affidandosi ad una redazione che lavori con entusiasmo e con il riconoscimento pieno dei propri diritti. L’appello che l’Ordine ritiene di lanciare all’azienda editrice», sottolinea il presidente Soluri, «è quello di considerare e riconoscere l’appassionato lavoro svolto dalla vecchia redazione reintegrandola subito nel progetto, perché rappresenti (unitamente ai nuovi giornalisti coinvolti) la forza trainante e determinante per una sempre maggiore presenza del giornale nel panorama editoriale calabrese». «Qualunque altra scelta», conclude il presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Soluri, «non potrà che danneggiare il progetto editoriale e tradursi in un pesante danno d’immagine per una proprietà che, nei settori in cui è da tempo presente, ha sempre esibito la qualità e la correttezza aziendale come marchi di fabbrica».
Fonte: L’altra CalabriaDaily News > http://www.laltracalabria.it 
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